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elezioni politiche 2008

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sdrummelo
view post Posted on 26/4/2008, 14:03 by: sdrummelo




da: http://www.corriere.it/politica/08_aprile_...44f02aabc.shtml


Berlusconi: «Il 25 aprile sia il giorno
della pacificazione nazionale»
Il leader del Pdl: «Grati a chi combatté per la libertà, ma bisogna capire anche le ragioni dei ragazzi di Salò»


ROMA - «Il 25 aprile indica simbolicamente il ritorno dell'Italia alla democrazia ed alla libertà». Lo afferma il leader del Pdl, e presidente del Consiglio in pectore, Silvio Berlusconi in un comunicato diffuso in occasione delle celebrazioni per la Festa della Liberazione. «In quel giorno di 63 anni fa - aggiunge - si videro le piazze festanti attorno alle truppe alleate e ai combattenti per la libertà. Purtroppo - sottolinea Berlusconi - seguì la guerra civile, l'occupazione da parte dei tedeschi, che creò un segno di sangue nella memoria italiana. Generò un odio tra vincitori e vinti che segnò la coscienza del Paese». «Ormai - rimarca il leader del Pdl - tutto questo è storia e adesso è tempo di dare al 25 aprile un senso italiano popolare e nazionale, un senso di libertà e di pace. Il giorno della Liberazione è un alto simbolo di libertà, e così deve essere vissuto da tutto il popolo italiano». «Credo fermamente che oggi - afferma il Cavaliere - ci siano le condizioni storiche e politiche perché questo 25 aprile possa rappresentare un salto di qualità verso la definitiva pacificazione nazionale. Quando, quasi dieci anni fa, autorevoli esponenti della sinistra invitavano a capire anche le ragioni dei 'ragazzi di Salò', e quando più recentemente hanno invitato a saldare il debito contratto con gli esuli Istriano-dalmati e con chi, più sfortunato, finì infoibato - scrive ancora Berlusconi -, hanno indicato la strada giusta. Togliere quei veli, capire quelle ragioni non può in qualche modo ledere l'orgoglio di chi combatté per la libertà contro la tirannia. Non c'è revisione storica che possa cambiare la gratitudine che dobbiamo a quei combattenti - sottolinea - che posero le basi per la libertà delle generazioni successive e per il ritorno dell'Italia nel consesso delle democrazie. Ma non c'è gratitudine che possa impedire la ricostruzione obiettiva di quegli anni. L'anniversario della Liberazione - conclude - è dunque principalmente l'occasione per riflettere sul passato, sul presente e sull'avvenire del Paese. Se oggi riusciremo a farlo insieme, avremo reso un grande servizio non a una parte politica o all'altra, ma al popolo italiano e, soprattutto, ai nostri figli che hanno il diritto di vivere in una democrazia finalmente pacificata».

POLEMICA SU CIARRAPICO - In precedenza, Berlusconi era stato attaccato dal leader del Pd, Walter Veltroni, per aver ricevuto in giornata a Palazzo Grazioli Giuseppe Ciarrapico, neo senatore del Popolo della libertà, che poche settimane fa ha dichiarato di non aver rinnegato il fascismo. «Siccome le cose hanno un valore simbolico - ha affermato Veltroni - il fatto che Berlusconi abbia voluto ricevere un uomo che non ha mai smesso di dichiarare la sua continuità politica con il fascismo è evidentemente un segnale politico che marca una distanza molto profonda e molto grave con tutti gli italiani che festeggiano il giorno in cui in Italia si è ritrovata la libertà». Secondo il leader del Pd quella di oggi «è una grande festa di libertà e Berlusconi ha voluto celebrarla ricevendo coloro i quali stavano dalla parte di chi la libertà l'ha proibita. Un atto di questo genere è un gesto anche di sfregio nei confronti dei democratici e di questa grande pagina che ha riguardato la storia italiana».

REAZIONE PDL - Immediata la replica del Pdl. «Dall'alto di quale pulpito Veltroni si permette di impartire lezioni di democrazia anche al presidente Berlusconi che ha ricevuto almeno 30 persone in una mattinata di lavoro intenso?» affermano Paolo Bonaiuti, portavoce del presidente Berlusconi, e Fabrizio Cicchitto, vicecoordinatore nazionale di FI. «La polemica di Veltroni, rivolta nei confronti di un senatore democraticamente eletto, la stessa persona ricevuta con tutti gli onori dal coordinatore Goffredo Bettini alla prima assise del Partito democratico, è meschina e volgare. Appare chiaro che Veltroni è un uomo stordito dalla sconfitta, senza argomenti e senza qualità, che tenta soltanto di replicare una polemica elettorale di basso livello già fallita in precedenza».

«CAPIRE LE RAGIONI DEI RAGAZZI DI SALO'»- Poi arriva la nota del Cavaliere sul 25 aprile: «Capire le ragioni dei "ragazzi di Salò", si legge, come hanno sostenuto in passato anche diversi esponenti della sinistra, e saldare il debito contratto con gli esuli Istriano-dalmati» è la strada giusta che non può in qualche modo ledere l'orgoglio di chi combattè per la libertà contro la tirannia». «Non c'è revisione storica - aggiunge Berlusconi nella nota - che possa cambiare la gratitudine che dobbiamo a quei combattenti che posero le basi per la libertà delle generazioni».
 
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35 replies since 15/2/2008, 21:21   676 views
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