Un interessante articolo ci hai messo Giuliano!
E spunto per riflettere.
E’ più facile vivere seguendo la massa, senza avere un proprio pensiero e una propria individualità.
E’ difficile avere il coraggio di portare avanti i propri pensieri sapendo che magari non saranno seguiti dalla maggior parte della gente. Il timore di isolarsi e di sentirsi escluso porta a non pensare con la propria testa. Uniformarsi agli altri resta la cosa più semplice da fare.
Il coraggio di vivere fuori dal gregge non è semplice da trovare, ma penso sia giusto tirarlo fuori. Non si può rinunciare ad avere una propria personalità, una propria individualità, a rischio magari di non essere tanto popolari.
Non sarò una lupetta, ma non mi piace belare, mi piace essere egregia (il significato della parola è proprio quello di essere fuori dal gregge
).
Il biologo evoluzionista W. Hamilton, in un suo studio intitolato “Geometria del gregge egoista” ha notato che il gregge si muove come un tutt’uno, ma nel suo agire emerge un comportamento non coordinato di individui, che agiscono egoisticamente.
Non è la volontà di stare con gli altri, di sentirsi parte di un gruppo, ma è il cercare di sfuggire al pericolo per sé, scegliendo la posizione e il comportamento che tenga il più possibile al sicuro. Cercando di stare più al centro possibile del gregge uno non si sente esposto al pericolo e lascia che chi è all’esterno del gruppo sia a rischio di attacchi da parte di predatori.
Tutto ciò che muove il gruppo non sarebbe la voglia di collettività, ma l’egoismo dei singoli.
A proposito di gregge ho trovato questo sito. Per chi ha voglia di farsi una lettura:
http://mercatoglobalizzazionesocieta.piuch....it/9/il-gregge